TESORI DI SETA. Capolavori tessili dalla donazione Falletti
20 dicembre 2024 – 21 dicembre 2025
Una mostra che celebra il traguardo dei primi cinquant’anni dalla fondazione del Museo del Tessuto, nata da una eccezionale donazione.
“Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti” è la prima esposizione composta con le opere provenienti dalla collezione del medico fiorentino Giovanni Falletti, collezionista eclettico e cultore di diverse discipline, che in cinquant’anni di appassionata ricerca, ha conservato e raccolto manufatti tessili, ricami, libri, stampe, monili, armi storiche e maschere rituali provenienti dall’Europa e da molti paesi asiatici e africani.
Questa consistente raccolta ha arricchito in modo straordinario il patrimonio del Museo. Allestita nella Sala dedicata ai tessuti storici, la mostra si sviluppa in un percorso cronologico che attraversa quattro secoli di grande manifattura tessile e che incrocia stili, produzioni, materiali e soggetti, eccezionali testimoni della produzione europea dal Quattrocento alla fine del Settecento.
Utilizzati per la confezione di sfarzosissime vesti laiche destinate alle aristocrazie del tempo, questi tessuti, per il loro enorme pregio e valore, venivano successivamente donati a istituzioni religiose che li riutilizzavano per realizzare paramenti sacri come pianete, dalmatiche, piviali: una straordinaria pratica di riuso che ha permesso la conservazione di capolavori tessili di cui la mostra presenta al pubblico alcuni meravigliosi esemplari.
Per facilitare la comprensione di contenuti storici e tecnici, la sala espositiva è dotata di due apparati multimediali che raccontano, con metodi e linguaggi diversi, il processo di lavorazione del tessuto e lo sviluppo dell’arte della seta fino al periodo preindustriale. Microscopi digitali consentono di osservare da vicino la struttura interna e la complessità degli intrecci di velluti, damaschi, broccati e lampassi (tessuti in seta operata). Infine, riproduzioni grafiche affiancate ai tessuti, illustrano lo sviluppo dei principali motivi decorativi adottati dalle botteghe tra XV e XVIII secolo. Le riproduzioni di alcune importanti opere pittoriche affiancate a tessuti dello stesso periodo, rendono immediatamente visibili le diverse funzioni di questi preziosi capolavori in seta.
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Il percorso espositivo
Per il Quattrocento i velluti operati esposti rappresentano l’eccellenza assoluta dei maggiori centri manifatturieri italiani. Una produzione di ambito fiorentino – più seriale ma non meno interessante sotto il profilo artistico – è quella dei tessuti figurati, la cui funzione era quella di ornare alcune parti precise dei paramenti liturgici.
Nata come produzione economicamente più accessibile rispetto al lavoro di ricamo a or nué – tecnica raffinatissima, dispendiosa e di lenta esecuzione – questo tipo di ornamentazione tessile nel Cinquecento viene progressivamente sostituita dal ricamo in applicazione. In mostra si presentano diversi esemplari eseguiti con questa tecnica su supporto di velluto unito o applicati su paramenti coevi, confezionati in pregiati velluti cesellati.
Nel Seicento le manifatture tessili italiane, pur conoscendo un momento critico per la contrazione del mercato europeo dovuta a guerre, carestie e pestilenze, si riorganizzano con un’offerta più varia di prodotti e disegni, che impiegano un quantitativo inferiore di seta rispetto ai classici drappi auroserici del secolo precedente.
La progettazione dei disegni risente, infatti, della contaminazione artistica dei tessuti orientali, pervenuti in Occidente grazie all’intraprendenza commerciale di Paesi quali Inghilterra, Olanda, Francia, Danimarca. Questa volta è la Francia a indirizzare il gusto delle manifatture tessili europee, grazie alle riforme applicate al settore dei beni di lusso da Luigi XIV e dal suo ministro Colbert.
“La Grand Fabric” di Lione in Francia, sarà l’opificio tessile più propositivo a cui guarderanno le manifatture tessili italiane tra fine Seicento e per tutto il Settecento. Proprio a questo importante periodo, ricco di sperimentazione e di innovazione artistica, il percorso espositivo della mostra dedica una speciale attenzione presentando tessuti storicamente definiti “bizarre”, “dentelle” o “revel”, denominazioni che indicano specifiche tipologie di disegno.
A conclusione, in mostra è presente un nucleo di ricami del Settecento eseguiti in diverse tecniche, affini per stile e composizione alle decorazioni dei tessuti operati. Il ricamo, come il tessuto infatti, richiedeva una progettazione dedicata secondo la funzione e la destinazione. Tra i manufatti di eccezionale pregio artistico si segnala un raro ricamo di manifattura siciliana eseguito con perline di corallo, espressione di una raffinata tipicità siciliana nelle arti decorative italiane del Settecento.
Info
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Mostra temporanea dal 20 dicembre 2024 al 21 dicembre 2025
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